S.PregnolatoBuongiorno e bentrovati. La settimana scorsa l'annuncio inaspettatamente rapido della vittoria del Presidente eletto Donald Trump e la possibilità del cosiddetto Red Sweep con i Repubblicani che, oltre alla Casa Bianca, si sono assicurati la maggioranza al Senato e, possibilmente, anche alla Camera dei rappresentanti, ha permesso ai mercati di archiviare le elezioni dalla lista delle preoccupazioni, sospingendo gli indici verso nuovi massimi. In questi giorni hanno prevalso le attese di una crescita più rapida degli utili, normative più flessibili e tasse sulle società più basse, rispetto ad una visione più conservativa in merito a una possibile espansione del disavanzo pubblico, al panorama di crescita incerto e in particolare con le aspettative di utili in calo. E se non sappiamo ancora se e quante delle proposte elettorali verranno effettivamente attuate, possiamo dire che gli investitori sembrano aver ritrovato la fiducia nella stabilità dei fondamentali che hanno guidato la performance di questo bull market, come confermato anche dai dati pubblicati questa settimana. La Fed ha tagliato per la seconda volta i tassi in linea con le aspettative, affermando di non prevedere un cambiamento significativo nel suo atteggiamento a breve. Nel frattempo, l'indice ISM che misura l'attività manufatturiera di ottobre ha raggiunto il massimo in due anni, 56 contro 53,8, segnalando una robusta crescita economica. Gli utili aziendali, inoltre, hanno confermato il buono stato delle imprese statunitensi. Il 75% delle 450 società dello Standard & Poor's che hanno pubblicato i risultati ha superato le stime degli analisti. In Europa, Oltre alla debole crescita economica e dai timori per l'impatto delle politiche commerciali statunitensi sulle economie domestiche, si sono aggiunte le incognite legate alle elezioni anticipate in Germania. In Cina, i nuovi stimoli economici deliberati dal Congresso nazionale del popolo 10.000 miliardi di renminbi per finanziare il debito dei governi locali, sebbene meno significativi di quanto atteso, hanno contribuito a contrastare il sentiment negativo provocato dall'aumento delle tariffe commerciali. proposte in sede elettorale dal neopresidente Trump. Sentimana prossima negli Stati Uniti verranno pubblicati gli indicatori sull'inflazione al consumo e dalla produzione, oltre ai dati sulle vendite al dettaglio. In Europa potremo monitorare i dati sulla produzione industriale e quelli relativi all'inflazione, al consumo e alla produzione. Con l'evolversi del panorama post-elettorale americano è essenziale concentrarsi nuovamente sui fondamentali di lungo termine piuttosto che reagire esclusivamente ai recenti cambiamenti politici. La storia ha dimostrato che i mercati si adattano nel tempo, con varie asset class che rispondono in modo diverso ai cambiamenti della politica e del sentiment. Il messaggio, collaudato nel tempo, non fare politica con il proprio portafoglio, continua a essere valido. Un portafoglio ben diversificato sarà ben posizionato per resistere a una serie di potenziali scenari aiutando gli investitori a raggiungere progressi costanti verso i loro obiettivi finanziari. Grazie dell'ascolto e vi auguro una buona giornata.